Ci siamo lasciati settimana scorsa con un punto fermo, che più fermo non si può: il tempo che passa.
Questo treno, inesorabile, a volte è un accelerato, altre è
una tradotta scassata.
Durante questi giorni ho provato a riflettere, ahimè,
proprio sugli effetti di questo avanzare.
È a questo punto che dico “AHIME?”.
Allora, innanzitutto, ho preso coscienza di un altro punto
fermo che avevo sempre dato per scontato, ma sul quale per la prima volta ho
fermato l’attenzione: noi non abbiamo controllo sul fatto che scorra, ma
soltanto sul modo in cui lo fa.
“Bella scoperta” direte voi!
È la scoperta della famosa acqua calda, quel genere di
scoperta per la quale dobbiamo ringraziare la dottoressa Grazia …a voi il
cognome
E dunque, Cuoricini miei, qui si colloca subito un’altra
riflessione, proprio sul tema con cui ho iniziato questa nuova serie sui nuovi
propositi per questo anno: come lo investiamo il nostro tempo?
Siamo soddisfatti dell’impiego dedicato?
Ed è a questo punto che mi interrogo su quali potrebbero
essere quegli ostacoli, quelle deviazioni che mi figuro come degli scambi
ferroviari che fanno scattare il cambio dei binari, indipendentemente dalla
nostra volontà: le ANSIE, le ABITUDINI MANIACALI.
Possiamo considerarle come tali?
Oppure sono talmente parte di noi che abbiamo finito per
integrarle alla perfezione e accettarne l’impiego di tempo e impegno che esse
richiedono?
Quali sono le vostre deviazioni, i vostri scambi ferroviari?
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