Chi sono

La mia foto
Sono Daniela Spagnolo, Influencer di Gentilezza e Inclusività, Scrittrice di Donne, Blogger, Founder of @kindpowity_bydanielaspagnolo. Nel 2013 pubblico, in self publishing, "Fate Moderne", e nel 2016, sempre nella stessa forma, "La gente perbene e la ragazza del mercato". Nel 2018 esce "Il silenzio del Tempo", edito dalla casa editrice 96-rue-de-la-fontaine. Nel 2021 è la volta di "Dora", un noir dai tratti gotici, pubblicato con la LFA PUBLISHER, che si pone l’ambizioso obiettivo di essere il primo di una serie tutta ambientata nella medesima cittadina. Nel 2022 arriva "Piccolo Diario di una Cicatrice", ancora edizioni LFA PUBLISHER: un libro interattivo per provare a ripartire dalle proprie cicatrici. Vivo a Grugliasco alle porte di Torino (la mia città natale), e sono naturalmente spinta verso l’impegno sul territorio, che nel 2023 trova realizzazione nella costituzione del PRIMO GRUPPO DI LAVORO sulla DISABILITA’ – GRUGLIASCO, che ho fondato insieme ad una cara amica con la quale condivido esperienze di vita. Scopri di più su quello che faccio: linktr.ee/daniela.spagnolo_scrittrice

mercoledì 6 luglio 2016

SILENZIO, SILENCE, الصمت, МОЛЧАНИЕ, STILTE, 安静, 無言

Il Silenzio può cambiare il mondo.
Un giorno intero di silenzio...è inimmaginabile. C'è sempre qualcosa di più importante da dire, da fare, che non ammutolirsi.
Ma pensate quanto potrebbe portarci di buono lo stare zitti per un giorno intero. 
Il far tacere le cazzate più assurde, che prima salgono dallo stomaco al cervello e poi da lì discendono per arrivare alla lingua e uscire tra i denti spalancati sguaiatamente.
Silenzio. Come prima di entrare nei santuari, o nella cameretta dove dorme un bambino.
Silenzio. Come prima di dare una risposta importante.
Silenzio. Come quando non si vuole offendere.
Silenzio. Come quando si vuole riflettere.
Un giorno intero così potrebbe cambiare il mondo, perchè allora saremmo costretti a guardaci dentro e vedremmo l'immenso vuoto che paradossalmente ci riempie. 
Vedremmo la paura che ci attanaglia e che esorcizziamo con l'indecenza. 
Vedremmo l'invidia che ci divora. 
Ma io credo che anche il più marcio tra gli uomini riuscirebbe allora a vedere le soluzioni che ci erano sino ad allora sfuggite. Vedremmo la pietà, la mitezza, la concretezza al servizio dell'altro. Vedremmo con chiarezza dove andare e se stiamo sbagliando.
Io sono convinta che il Silenzio cambierebbe il mondo.

venerdì 1 luglio 2016

BUD

Bud Spencer se ne è andato e me ne dispiaccio molto. I suoi mitici film hanno costellato la mia infanzia e li associo sempre alle sonore risate di mio padre.
Non sapevo, però, che quella dell'attore fosse solo una minima parte della sua spettacolare vita.
Sapevo del nuoto, questo sì, ma di tutto il resto...
Ha collezionato una notevole quantità di esperienze che gli hanno permesso di vivere densamente. Esperienze che hanno reso unica la sua esistenza, eclettica, straordinaria, "spericolata" direbbe Vasco: l'Ambasciata, gli elicotteri, le strade del Sud america, la musica, la letteratura... Quando ne ho sentito parlare mi sono immaginata i mitici anni Settanta, che nelle foto sembrano perennemente sotto filtro Instagram, quando tutto era possibile con il desiderio di fondo, quando tutti erano più aperti e una cosa bastava volerla per ottenerla, i Settanta delle esagerazioni e delle conquiste, delle novità, del mondo da scoprire, delle opportunità.
Ora il mondo intero è sotto lo scacco delle regole, ogni cosa è al proprio posto, immobile, polverosa, pesante. Se vuoi fare il gelataio, non puoi improvvisarti, devi avere un titolo, devi essere certificato, devi avere un'etichetta. Siamo la società delle etichette, che poi però non le legge nemmeno, ma almeno ce le ha ed è più tranquilla così, perchè sembra che ci sia più ordine, mentre in realtà sotto la patina oleosa si muove una palude instabile.
Carlo Pedersoli, ossia Bud Spencer, è stato definito da sua figlia "un uomo libero".
Ho pensato che è proprio bello potersi definire liberi: liberi dalle ansie, liberi dai gioghi, liberi dalle tentazioni, liberi dalle paure, liberi dai legami sbagliati, liberi di scegliere, liberi restare, liberi di andare, liberi di parlare, liberi di muoversi, liberi di pensare, liberi di fare, liberi di essere.
Ho pensato che quando non mi piace qualcosa, in quel momento non sono libera, poichè quel qualcosa mi sta stretto, mi impedisce i movimenti, mi imprigiona. E però non è così semplice liberarsi: poichè nella vita ci sono tantissimi vincoli che servono anche a tenerla in piedi, come un'impalcatura.
L'esempio più eclatante: alla stragrande maggioranza delle persone non piace il lavoro che fa, ma gli serve per campare e non può mollarlo. E quindi?
La fantasia è la copertura che ingentilisce l'impalcatura, la rende un po' più gradevole agli occhi, soprattutto ne maschera l'asprezza e la freddezza.
Abbiamo due possibilità: o copriamo l'impalcatura con un velo dorato e tiriamo avanti, a volte sporgendoci un po', ma senza mai abbandonarla, oppure strappiamo il velo, smontiamo tutto e ripartiamo da capo.
Non c'è una sola strada giusta.



Post in evidenza

MAMME BELLE

Edoardo: "Mamma, tu sei bella". Mamma: "Grazie. Tutte le mamme sono belle". Edoardo: "Non è vero, solo tu". ...