Chi sono

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Sono Daniela Spagnolo, Influencer di Gentilezza e Inclusività, Scrittrice di Donne, Blogger, Founder of @kindpowity_bydanielaspagnolo. Nel 2013 pubblico, in self publishing, "Fate Moderne", e nel 2016, sempre nella stessa forma, "La gente perbene e la ragazza del mercato". Nel 2018 esce "Il silenzio del Tempo", edito dalla casa editrice 96-rue-de-la-fontaine. Nel 2021 è la volta di "Dora", un noir dai tratti gotici, pubblicato con la LFA PUBLISHER, che si pone l’ambizioso obiettivo di essere il primo di una serie tutta ambientata nella medesima cittadina. Nel 2022 arriva "Piccolo Diario di una Cicatrice", ancora edizioni LFA PUBLISHER: un libro interattivo per provare a ripartire dalle proprie cicatrici. Vivo a Grugliasco alle porte di Torino (la mia città natale), e sono naturalmente spinta verso l’impegno sul territorio, che nel 2023 trova realizzazione nella costituzione del PRIMO GRUPPO DI LAVORO sulla DISABILITA’ – GRUGLIASCO, che ho fondato insieme ad una cara amica con la quale condivido esperienze di vita. Scopri di più su quello che faccio: linktr.ee/daniela.spagnolo_scrittrice

lunedì 24 ottobre 2016

ESTER

Venerdì mattina in metro incontro Ester.
Fuori piove che la metà basta e fa freddo. In metro siamo tutti schiacciati con gli ombrelli gocciolanti pressati contro le gambe, le facce grigie e l'espressione di chi proprio non ha voglia.
Poi è arrivata Ester, in braccio alla sua mamma. Ester ha quattro giorni, e dorme appoggiata al petto della sua mamma. 
Quando le vediamo arrivare si fa a gara a chi le offre per primo il posto: se ne liberano tre simultaneamente. 
Non riesco a resistere e appena riesco a intercettare lo sguardo della mamma, le chiedo subito il nome e il tempo della creaturina. 
"Ester è un bellissimo nome!" le dico. Il volto della mamma si illumina, e mi spiega che l'hanno deciso nel momento stesso in cui è nata.
Ci mettiamo a chiacchierare, insieme ad altre due mamme sedute con noi.
Il papà resta sempre in piedi, vicino, vigile, ma sorridente.
La mamma è un po' preoccupata per l'allattamento al seno che non è partito benissimo, e noi tutte a confortarla e a dire che certamente si metterà in quadro. E poi si parla della fascia per portare i bimbi in braccio, il passeggino con l'ovetto, che è scomodo, i vestitini, che a volte sono troppo piccoli e costano cari...
Arrivo alla mia fermata, saluto e faccio gli auguri ai genitori. 
Scendo, e mentre scendo mi accorgo che la metro è più luminosa, dove è seduta Ester, brilla. 
Ester è stato un fiorellino in mezzo al grigio asfalto. 
Grazie Ester, tu non lo sai, ma hai migliorato la giornata a tutto il terzo vagone della metro delle 9.05.


domenica 9 ottobre 2016

I grandi e i Bambini

Inizio col botto per la Scuola quest'anno: cattedre ancora scoperte, con l'Ufficio Scolastico Regionale che si giustifica dicendo che non può preveder certe situazioni con largo anticipo, ma soprattutto, la diatriba del "panino libero".
I cortili delle scuole, da sempre luogo di incontro preferito per chiacchiericci leggeri e incentrati sui troppi compiti o troppo pochi, sono diventati come non mai cenacoli di discussioni auliche, dove le parole si sprecano in difesa di diritti acquisiti, alcuni negli anni passati, altri più recentemente.
E giù parole in difesa delle posizioni del comune, o dei presidi, o delle maestre o dei genitori, o degli operatori scolastici, o degli operatori mensa…
”Io non pago le pulizie anche per i tavoli dove sporcano quelli che non pagano la mensa!”. ”La mensa è un momento formativo importante per socializzare”. “La mensa è cara e fa schifo!”. “Io al mattino non ce la posso fare a cucinare anche per il pranzo di mio figlio…”. “Con le cose più importanti che ci sono…se li portassero a casa i figli!”. “Bambini viziati!”. “Le fasce deboli le paghi il Comune!”.  “Non abbiamo gli spazi per scongiurare i pericoli di contaminazione”. “Non abbiamo il personale per controllare!”. “Gli fanno sempre troppa carne!”. “Chissà cosa gli daranno i genitori da mangiare…”…
Parole su parole, vomitate concitatamente, senza sentire né le proprie né quelle degli altri. Spesso capita un fatto strano: ognuno parla per sé, anche se in gruppo. Allora, sembra che ci sia un dialogo, ma in realtà sono tanti monologhi, per di più urlati.
Per non parlare delle chat. Entrambe le fazioni han la proprie, creando schieramenti virtuali che compongono una resistenza armata di paroloni e ideali, ora contro ora pro una o l’altra soluzione.
Poi ci sono loro. I bambini. Anzi, loro si meritano la maiuscola: i Bambini.
Loro nei cortili continuano, ignari, a giocare, senza chiedersi se tizio e caio mangino o meno il baracchino; loro vanno a scuola continuando a concentrarsi sulla lezione che ci sarà quel giorno, sulla figurina che il compagno gli ha regalato, sulla gomma che hanno perso e la mamma chissà che dirà, sulla nota che hanno preso, sul “Ci fermiamo ai giardinetti oggi che c’è…”, sul problema che hanno risolto di matematica e sul disegno stupendo che la maestra ha lodato davanti a tutta la propria classe.
Loro domande se ne pongono poche, perché hanno fiducia che i grandi penseranno a tutto. I grandi si faranno tutte le domande di questo modo e si daranno tutte le risposte che a loro piacerà darsi. Ai bambini non importa che nessuno, sino ad ora, si sia preoccupato di chiedere cosa pensino di tutto il teatro improvvisato. 
Loro sono tranquilli, perchè i grandi sanno sempre cosa fare e lo sanno fare bene...
Peccato che questa affermazione non sia vera, e in questa occasione, i grandi stanno dando prova del contrario...ma per loro fortuna i Bambini non lo sanno, continuano a giocare nei cortili delle scuole e a concentrarsi sulle lezioni che avranno a Scuola. per fortuna, per loro la Scuola è ancora Buona, con i suoi banchi a loro misura, le classi accoglienti, i disegni appesi. E chissenefrega se devono portare la carta igienica e i fogli: a quello ci pensano i grandi.




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