Inizio col botto per la Scuola quest'anno:
cattedre ancora scoperte, con l'Ufficio Scolastico Regionale che si giustifica
dicendo che non può preveder certe situazioni con largo anticipo, ma
soprattutto, la diatriba del "panino libero".
I cortili delle scuole, da sempre
luogo di incontro preferito per chiacchiericci leggeri e incentrati sui troppi
compiti o troppo pochi, sono diventati come non mai cenacoli di discussioni
auliche, dove le parole si sprecano in difesa di diritti acquisiti, alcuni
negli anni passati, altri più recentemente.
E giù parole in difesa delle posizioni del comune, o dei presidi, o delle maestre o dei genitori, o degli operatori
scolastici, o degli operatori mensa…
”Io non pago le pulizie anche per i tavoli
dove sporcano quelli che non pagano la mensa!”. ”La mensa è un momento
formativo importante per socializzare”. “La mensa è cara e fa schifo!”. “Io al
mattino non ce la posso fare a cucinare anche per il pranzo di mio figlio…”. “Con
le cose più importanti che ci sono…se li portassero a casa i figli!”. “Bambini
viziati!”. “Le fasce deboli le paghi il Comune!”. “Non abbiamo gli spazi per scongiurare i
pericoli di contaminazione”. “Non abbiamo il personale per controllare!”. “Gli
fanno sempre troppa carne!”. “Chissà cosa gli daranno i genitori da mangiare…”…
Parole su parole, vomitate concitatamente,
senza sentire né le proprie né quelle degli altri. Spesso capita un fatto
strano: ognuno parla per sé, anche se in gruppo. Allora, sembra che ci sia un
dialogo, ma in realtà sono tanti monologhi, per di più urlati.
Per non parlare delle chat. Entrambe le fazioni han la proprie, creando schieramenti virtuali che compongono una
resistenza armata di paroloni e ideali, ora contro ora pro una o l’altra
soluzione.
Poi ci sono loro. I bambini. Anzi, loro si
meritano la maiuscola: i Bambini.
Loro nei cortili continuano, ignari, a
giocare, senza chiedersi se tizio e caio mangino o meno il baracchino; loro
vanno a scuola continuando a concentrarsi sulla lezione che ci sarà quel
giorno, sulla figurina che il compagno gli ha regalato, sulla gomma che hanno
perso e la mamma chissà che dirà, sulla nota che hanno preso, sul “Ci fermiamo
ai giardinetti oggi che c’è…”, sul problema che hanno risolto di matematica e
sul disegno stupendo che la maestra ha lodato davanti a tutta la propria
classe.
Loro domande se ne pongono poche, perché hanno
fiducia che i grandi penseranno a tutto. I grandi si faranno tutte le domande
di questo modo e si daranno tutte le risposte che a loro piacerà darsi. Ai bambini
non importa che nessuno, sino ad ora, si sia preoccupato di chiedere cosa
pensino di tutto il teatro improvvisato.
Loro sono tranquilli, perchè i grandi sanno sempre cosa fare e lo sanno fare bene...
Peccato che questa affermazione non sia vera, e in questa occasione, i grandi stanno dando prova del contrario...ma per loro fortuna i Bambini non lo sanno, continuano a giocare nei cortili delle scuole e a concentrarsi sulle lezioni che avranno a Scuola. per fortuna, per loro la Scuola è ancora Buona, con i suoi banchi a loro misura, le classi accoglienti, i disegni appesi. E chissenefrega se devono portare la carta igienica e i fogli: a quello ci pensano i grandi.