Chi sono

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Sono Daniela Spagnolo, Influencer di Gentilezza e Inclusività, Scrittrice di Donne, Blogger, Founder of @kindpowity_bydanielaspagnolo. Nel 2013 pubblico, in self publishing, "Fate Moderne", e nel 2016, sempre nella stessa forma, "La gente perbene e la ragazza del mercato". Nel 2018 esce "Il silenzio del Tempo", edito dalla casa editrice 96-rue-de-la-fontaine. Nel 2021 è la volta di "Dora", un noir dai tratti gotici, pubblicato con la LFA PUBLISHER, che si pone l’ambizioso obiettivo di essere il primo di una serie tutta ambientata nella medesima cittadina. Nel 2022 arriva "Piccolo Diario di una Cicatrice", ancora edizioni LFA PUBLISHER: un libro interattivo per provare a ripartire dalle proprie cicatrici. Vivo a Grugliasco alle porte di Torino (la mia città natale), e sono naturalmente spinta verso l’impegno sul territorio, che nel 2023 trova realizzazione nella costituzione del PRIMO GRUPPO DI LAVORO sulla DISABILITA’ – GRUGLIASCO, che ho fondato insieme ad una cara amica con la quale condivido esperienze di vita. Scopri di più su quello che faccio: linktr.ee/daniela.spagnolo_scrittrice

sabato 9 aprile 2022

Perchè sorrido

Proverò a rispondere a chi mi ha detto “Non si può sempre sorridere, perché non va sempre tutto bene”.

Ricordo ancora uno dei miei primi impieghi.

Mi ero diplomata da poco al liceo linguistico e stavo frequentando l’Università, Scienze Politiche, e mi capita di incappare in una persona che mi presenta all’anziano proprietario di una ditta di nicchia della collina di Torino.

Era in un posto trafficato ma sperduto allo stesso tempo, e per arrivarci, coi mezzi pubblici ci mettevo un’ora. Se c’era sciopero, cazzi miei.

Mi fecero un colloquio e mi assunsero subito a tempo indeterminato: gli ero piaciuta.

Non sapevo fare nulla di quel lavoro e le impiegate che mi dovevano formare non avevano voglia né tempo. I tecnici del laboratorio erano simpatici.

A pranzo, due ore di pausa e sparivano tutti: chi a casa, chi con i colleghi più “intimi”.

Per me erano due ore in cui non sapevo che fare.

Non potevo restare all’interno della ditta, perché chiudeva, dunque dovevo cercarmi un posto dove almeno studiare per preparare gli esami che continuavo a dare.

Durai ben poco. Non perché non avessi imparato o non volessi farlo. Ma mi rendevo conto che quando entravo lì, anzi, già quando scendevo dall’autobus, sulla strada senza un briciolo di riparo, sentivo l’angoscia assalirmi.

Avevo ventuno anni e vivevo ancora coi miei.

Avevo due strade davanti: la sicurezza del posto, con un futuro già segnato dalle convenzioni; oppure, la sorte.

Scelsi di scegliere. Andai dal figlio del proprietario e gli dissi che non ce la facevo a continuare, non era quello che volevo. Glielo dissi morbidamente, con qualche accenno di sorriso.

Lui si incazzò.

Poi mi convocò il padre anziano. Mi disse che gli ero piaciuta sin da subito perché lo facevo ridere. E mi disse anche che facevo bene ad andarmene. Io, tanto, ormai avevo già deciso.

Il bilancio fu: due incazzati (il figlio + la persona che mi aveva portato alla ditta e che disse che le avevo fatto fare una figuraccia) e uno felice di avermi conosciuta.

Altra storia, più vicina.

Pandemia.

Non ho abbracciato da subito il principio della Resilienza, ho mantenuto invece una certa Resistenza.

Mi sono imposta di chiamare gli amici cari perché temevo che l’isolamento ci azzerasse i sentimenti.

Una volta, una mia cara amica mi ha detto: “Meno male che ci sei tu, che mi fai ridere”

Mi chiesi, allora: possibile che una persona timida e schiva come me, fosse capace di mostrarsi agli altri con la disinvoltura che serve per farli ridere senza risultare ridicola?

Che fosse quello il mio scopo?

Non lo so. Però adesso sono felice.

Per questo, mi sveglio e mi metto un sorriso sulle labbra. E sorrido alla gente che incontro. E cerco sempre il lato positivo. E provo sempre ad allentare le tensioni. E cerco sempre un modo per risolvere i conflitti, anche quando non mi riguardano. Anche quando non ho nulla per cui sorridere..

Ed è sempre per questo che cerco di stare lontana dalle situazioni tossiche.




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