Chi sono

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Sono Daniela Spagnolo, Influencer di Gentilezza e Inclusività, Scrittrice di Donne, Blogger, Founder of @kindpowity_bydanielaspagnolo. Nel 2013 pubblico, in self publishing, "Fate Moderne", e nel 2016, sempre nella stessa forma, "La gente perbene e la ragazza del mercato". Nel 2018 esce "Il silenzio del Tempo", edito dalla casa editrice 96-rue-de-la-fontaine. Nel 2021 è la volta di "Dora", un noir dai tratti gotici, pubblicato con la LFA PUBLISHER, che si pone l’ambizioso obiettivo di essere il primo di una serie tutta ambientata nella medesima cittadina. Nel 2022 arriva "Piccolo Diario di una Cicatrice", ancora edizioni LFA PUBLISHER: un libro interattivo per provare a ripartire dalle proprie cicatrici. Vivo a Grugliasco alle porte di Torino (la mia città natale), e sono naturalmente spinta verso l’impegno sul territorio, che nel 2023 trova realizzazione nella costituzione del PRIMO GRUPPO DI LAVORO sulla DISABILITA’ – GRUGLIASCO, che ho fondato insieme ad una cara amica con la quale condivido esperienze di vita. Scopri di più su quello che faccio: linktr.ee/daniela.spagnolo_scrittrice

martedì 31 dicembre 2019

ANNO VECCHIO, ANNO NUOVO


Volevo scrivere qualcosa su questo anno che finisce e il nuovo che sta per iniziare.
Volevo essere epica, romantica, letteraria, insomma un misto tra Eco e D’Annunzio, per dire quanto l’anno che sta finendo mi abbia lasciato in ricordo e quanto quello che per arrivare mi gonfi di nuovi propositi.
Però…niente. Non mi veniva in mente niente.
Quello che pensavo era sempre la stessa cosa: ma che cosa ho combinato in questo 2019 appena passato?
Ho fatto la mamma: ho pensato ai miei bimbi, li ho accuditi, sgridati, coccolati, accarezzati; ho guardato con loro i cartoni che gli piacciono di più, che poi sono anche quelli che a me fanno venire la noia cosmica, ma va bene lo stesso; li ho ascoltati nei loro racconti tanto infiniti quanto rari delle proprie vicissitudini a scuola, coi compagni; ho ascoltato i resoconti, non sempre rosei, delle maestre; li ho accompagnati dal pediatra, dal dentista, dal fisioterapista, a nuoto, a calcio, a chitarra, a batteria, a basket, a catechismo; gli ho dato per 365 volte la buonanotte col bacino.
Ho fatto la moglie: ho ascoltato mio marito anche se non sempre lui ascolta me, gli ho preparato i suoi piatti preferiti, ho consolato le sue tristezze lavorative, l’ho consigliato, a volte l’ho anche sfanculato, in alcuni casi con ragione e altri con un po’ di meno; in ognuno di questi casi, gli ho voluto bene, anche quando pensavo di no.
Ho fatto la figlia: sono stata attenta a non far sentire soli i miei genitori, che hanno solo me; li ho aiutati con i medici, ho raddrizzato le loro uscite fuori strada, ho riappacificato le loro liti, gli ho fatto godere i nipoti. Gli ho detto che gli voglio bene.
Fin’ora pare che io sia stata brava, sembra l’anno di una Santa.
Ma in realtà sono stata anche cattiva, con chi ho ritenuto sia stato perfido con me. E’ stata la prima volta…credo. Ma è stata liberatoria.
Non sono riuscita a ritagliarmi tutto il tempo che desideravo dedicare alle mie amiche, quelle che di me si ricordano sempre.
Ho dimenticato, troppo spesso, di rallentare, pagandone le conseguenze.
Ho dimenticato, a volte, di ridere.
Mi sono concentrata troppo sui doveri.
Ho usato troppa plastica: scusa, Greta.
Non ho fatto sempre la differenziata, anzi, quasi mai.
Ho dimenticato, troppo spesso, Dio, senza accorgermene.

Ma soprattutto, continuo ad avere sempre lo stesso dubbio: il plurale di CAPODANNO è, CAPODANNI o CAPIDANNO?

Buon anno nuovo, qualunque esso sia.







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