Ho sbagliato a lavare una maglietta. Non era mia, era di mio figlio più grande, dieci anni. Era la maglietta bianca che aveva usato al campo parrocchiale, nulla di che. Invece no, perchè era piena delle firma dei suoi amici e dei suoi animatori. L'avevano firmata tutti, con i pennarelli colorati.
Mio figlio si era tanto raccomandato di non metterla a lavare, proprio per evitare che si cancellassero tutte quelle belle firme. Il guaio è che io l'ho messa a lavare lo stesso, perchè pensavo che non sarebbe successo nulla, e invece...ho combinato un guaio, perchè ho voluto fare di testa mia. Sono stata superficiale, e mi chiedo se avrei fatto lo stesso nel caso in cui la maglietta fosse stata mia. Probabilmente no, e ammetto di aver dato poco peso alle raccomandazioni del mio bambino. L'ho sottovalutato.
Mio figlio si è arrabbiato moltissimo! Giustamente. Io ho scelto di rispettare questa sua rabbia, assecondandola, perchè io ho in effetti sbagliato, anche se in buona fede.
Gli ho scritto una lettera, spiegandogli le mie ragioni. Rileggendola, mi sono resa conto che le mie ragioni erano stupide: era davvero così importante lavare quella maglia? E' davvero così importante mettere al primo posto il dovere della pulizia? Esistono in fondo casi in cui potremmo chiudere un occhio (con buona pace degli igienisti e dei pediatri), perchè in fondo un po' di sporco non uccide nessuno? Che poi, mica era nera e nemmeno sporca! E' qui che sta il mio vero errore: eccesso di zelo ingiustificato!
In meno di dodici ore abbiamo fatto pace, perchè i bambini non riescono a portare rancore, ma a me rimane il dubbio che per mio figlio questo possa essere già diventato l'Episodio Zero, quello iniziale con cui mi sono guadagnata il titolo di "mamma stronza".