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Sono Daniela Spagnolo, Influencer di Gentilezza e Inclusività, Scrittrice di Donne, Blogger, Founder of @kindpowity_bydanielaspagnolo. Nel 2013 pubblico, in self publishing, "Fate Moderne", e nel 2016, sempre nella stessa forma, "La gente perbene e la ragazza del mercato". Nel 2018 esce "Il silenzio del Tempo", edito dalla casa editrice 96-rue-de-la-fontaine. Nel 2021 è la volta di "Dora", un noir dai tratti gotici, pubblicato con la LFA PUBLISHER, che si pone l’ambizioso obiettivo di essere il primo di una serie tutta ambientata nella medesima cittadina. Nel 2022 arriva "Piccolo Diario di una Cicatrice", ancora edizioni LFA PUBLISHER: un libro interattivo per provare a ripartire dalle proprie cicatrici. Vivo a Grugliasco alle porte di Torino (la mia città natale), e sono naturalmente spinta verso l’impegno sul territorio, che nel 2023 trova realizzazione nella costituzione del PRIMO GRUPPO DI LAVORO sulla DISABILITA’ – GRUGLIASCO, che ho fondato insieme ad una cara amica con la quale condivido esperienze di vita. Scopri di più su quello che faccio: linktr.ee/daniela.spagnolo_scrittrice

domenica 28 gennaio 2024

Che cos’è la MEMORIA?

 

Che cos’è la MEMORIA?

Se ne cerco la definizione, ecco cosa trovo:

Memoria è la funzione psichica di riprodurre nella mente l’esperienza passata, di riconoscerla come tale e di localizzarla nello spazio e nel tempo; oppure ancora Apprendimento e ripetizione fedele, non necessariamente legati ad una completa o corretta comprensione

A leggere queste due definizioni, si direbbe che la memoria sia cosa solo ed esclusivamente mentale; un affare legato alle sole capacità – o incapacità – della mente, che dunque la mette in pratica attraverso il Ricordo, ossia l’impronta di una vicenda singola o di un’esperienza più complessa.

Ne la “Recherche du Temp Perdu” Proust veicola anche ai non addetti ai lavori il concetto di Memoria Involontaria, che si manifesta grazie ad indizi presenti nel quotidiano e che risulta più legata al vissuto personale.

Altra Memoria è quella  Selettiva, per la quale la nostra mente seleziona solo quello che vogliamo ricordare.

E poi ancora la Memoria Storica, che unisce, celebra, solidarizza, attorno ad una memoria comune di gloriose gesta e di riconosciuti meriti. In questi casi, infatti, essa crea una compatta base storica che serve da piattaforma sulla quale il popolo potrà trovare le proprie radici, affondate nella tradizione e nelle storie tramandate.

Ma perché è importante la Memoria… o meglio: e’ importante la Memoria? E quale?

In una società dell’effimero e del bello precario e passeggero, che esalta unicamente il positivo, purchè individualmente utile, che posto potrebbe trovare la Memoria?

Essa è economicamente irrilevante; positivamente inutile; socialmente assente; individualmente segreta.

Sta proprio in queste quattro caratteristiche l’importanza della Memoria, in un frangente storico come il nostro.

Oggi è tutto affidate all’etere, persino i sentimenti e le emozioni. Questa pratica è talmente diffusa, che riusciamo a sapere in tempo reale se dall’altra parte del mondo stiano mangiando un hamburger e come, ma rischiamo di non ricordarci se la sera prima nel nostro stomaco ci fossero le farfalle.

Bisognerebbe fermarsi un momento davanti ad una foto, o ad una pagina di diario.

Entrarci dentro, immergerci in quello che l’autore o l’autrice ha affidato all’immagine o allo scritto, e fare una cosa che non siamo più tanto abituati a fare: SENTIRE.

Con il cuore, con la pancia. EMPATIZZARE

È un esercizio difficile e lo diventa ancora di più se o si fa attraverso il tempo. In questo caso, ci vuole Memoria.

Sicuramente non quella selettiva e nemmeno quella involontaria.

Bensì Memoria scomoda, cruda, oggettiva e, soprattutto, comune.

Quella memoria che permette di conoscere i fatti per come sono stati e combatte il rischio che l’oblio porta implicitamente in sé: la negazione.

L’importanza di avere memoria si manifesta proprio quando essa risulta essere ben cementificata nelle genti, che diventano così sicure di essa tanto da darla per scontata: è proprio allora, momento che generalmente coincide con il ricambio generazionale, che diventa indispensabile rinfrescarla e ristabilirla, renderla nuovamente viva, perché vada ad instaurarsi nelle menti più giovani ed esse la facciano propria.

Ben vengano, dunque, tutte le giornate commemorative, perché con la forza delle immagini e dei documenti siano testimoni di un passato che non vogliamo, ma anche formino la coscienza comune delle nuove generazioni. E’ questa l’importanza della Memoria.

Per lo meno finché non arrivi a diventare pura e semplice celebrazione fine a sé stessa.

In quel caso, pur mantenendo Memoria, avremmo perso il senso della stessa.




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