Chi sono

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Sono Daniela Spagnolo, Influencer di Gentilezza e Inclusività, Scrittrice di Donne, Blogger, Founder of @kindpowity_bydanielaspagnolo. Nel 2013 pubblico, in self publishing, "Fate Moderne", e nel 2016, sempre nella stessa forma, "La gente perbene e la ragazza del mercato". Nel 2018 esce "Il silenzio del Tempo", edito dalla casa editrice 96-rue-de-la-fontaine. Nel 2021 è la volta di "Dora", un noir dai tratti gotici, pubblicato con la LFA PUBLISHER, che si pone l’ambizioso obiettivo di essere il primo di una serie tutta ambientata nella medesima cittadina. Nel 2022 arriva "Piccolo Diario di una Cicatrice", ancora edizioni LFA PUBLISHER: un libro interattivo per provare a ripartire dalle proprie cicatrici. Vivo a Grugliasco alle porte di Torino (la mia città natale), e sono naturalmente spinta verso l’impegno sul territorio, che nel 2023 trova realizzazione nella costituzione del PRIMO GRUPPO DI LAVORO sulla DISABILITA’ – GRUGLIASCO, che ho fondato insieme ad una cara amica con la quale condivido esperienze di vita. Scopri di più su quello che faccio: linktr.ee/daniela.spagnolo_scrittrice

mercoledì 2 dicembre 2020

SIMONE IL LEONE: storia di un bambino speciale

Qualche giorno fa mi hanno mandato un messaggino che sponsorizzava la vendita di panettoni in favore di un’associazione no profit.

Appena ricevuto, ho subito pensato che si trattasse del solito messaggio, di quelli che popolano whatsapp e Facebook nei giorni prima di Natale, e se non fossi stata così golosa, non l’avrei letto tutto se non si fosse trattato di panettoni!

Invece, per fortuna i miei neuroni si sono attivati, proprio grazie al desiderio continuo di zuccheri saturi, e così ho letto il messaggino fino alla fine.

Ed ho così scoperto che non si trattava di uno dei soliti messaggini…o meglio, sì, lo era, ma io conoscevo le persone che c’erano dietro e, soprattutto, conoscevo il soggetto attorno al quale tutti gli ingranaggi, panettoni compresi, giravano!

Si tratta, infatti, di un bimbo che ho visto al parchetto sotto casa, uno dei primi giorni dopo il nostro trasferimento qui a Grugliasco. Non so se lui si ricordi di aver giocato anche con mio figlio Umberto.

Insomma, ovviamente ho acquistato il panettone…e non l’ho fatto solamente perché si tratta di un mega dolce di pasticceria al cioccolato…no…non sono solo ciccia e brufoli!

L’ho fatto, perché dopo aver letto quel semplice messaggino, mi sono andata a documentare.

E così ho scoperto, appunto, di conoscere il bimbo, che si chiama Simone; e poi, ho scoperto la sua storia, che poi è quella della sua famiglia.

Mi sono chiesta se il mio gesto fosse stato generato da un sentimento di pietà.

Inevitabilmente, la pietà è sempre dietro l’angolo, soprattutto quando si tratta di bambini.

Posso dire con certezza, che NO, non sono stata mossa da pietà, poichè io ODIO la pietà.

La pietà è un sentimento che mette inevitabilmente su due piani diversi chi la prova e chi la riceve.

E il guaio è, che è anche subdola, e capita, a volte, che chi la manifesta nemmeno si accorga di farlo.

Anche io l’ho subita, purtroppo: uno dei miei figli ha un ritardo mentale.

Se ci ripenso, a quegli episodi, ora ci rido sopra, ma fino a qualche tempo fa, avrei preso tutti a sberle.

No, quello che mi ha suscitato la storia di Simone è AMMIRAZIONE: per lui, perché ha una tenacia pregevole; e per i suoi genitori, che si sono attivati in modo costruttivo per lui.

Come dicevo, la storia di ogni bimbo, è inevitabilmente anche la storia dei suoi genitori.

E questi genitori, ne hanno di cose da raccontare e anche di coraggio da vendere. Gli faccio i miei complimenti, sentiti e sinceri, ma non voglio prendermi il pregio di raccontare io, al posto loro, quella storia: è giusto che la leggiate voi stessi, dalle loro parole.

Cercate su fb “Simone Il Leone: storia di un bambino speciale”.

Spero tanto, caro Simone, che questo post, nel suo piccolo, possa essere d’aiuto a far conoscere la tua storia.



 

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