Chi sono

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Sono Daniela Spagnolo, Influencer di Gentilezza e Inclusività, Scrittrice di Donne, Blogger, Founder of @kindpowity_bydanielaspagnolo. Nel 2013 pubblico, in self publishing, "Fate Moderne", e nel 2016, sempre nella stessa forma, "La gente perbene e la ragazza del mercato". Nel 2018 esce "Il silenzio del Tempo", edito dalla casa editrice 96-rue-de-la-fontaine. Nel 2021 è la volta di "Dora", un noir dai tratti gotici, pubblicato con la LFA PUBLISHER, che si pone l’ambizioso obiettivo di essere il primo di una serie tutta ambientata nella medesima cittadina. Nel 2022 arriva "Piccolo Diario di una Cicatrice", ancora edizioni LFA PUBLISHER: un libro interattivo per provare a ripartire dalle proprie cicatrici. Vivo a Grugliasco alle porte di Torino (la mia città natale), e sono naturalmente spinta verso l’impegno sul territorio, che nel 2023 trova realizzazione nella costituzione del PRIMO GRUPPO DI LAVORO sulla DISABILITA’ – GRUGLIASCO, che ho fondato insieme ad una cara amica con la quale condivido esperienze di vita. Scopri di più su quello che faccio: linktr.ee/daniela.spagnolo_scrittrice

venerdì 31 dicembre 2021

2022 ???

Buonasera buonasera Cuoricini!

Ci siamo ci siamo ormai! Siamo agli sgoccioli, anche questo stupendo anno è terminato! Diciamocelo tutti, non ne vedevamo l’ora, forse.

Anche il 2021 ci ha regalato, purtroppo, tanto dolore, che forse ci ha colto, sebbene già coscienti della minaccia, impreparati: perchè forse abbiamo pensato di conoscerla già bene; forse abbiamo continuato a sottovalutare.

Dodici mesi sono lunghissimi.

Se penso che domani sarà il primo di altri 365 giorni un po’ mi viene male! Perché il capo d’anno (staccato, eh!) è pur sempre quello che dà l’impronta! E pare che se cominci male a capodanno, continua male tutto l’anno! Dicono, ma io non ci credo, perchè, personalmente il 2020 l’ho iniziate benissimo, con un cenone top e un trenino, in val di susa, con la neve che scendeva fuori e il camino acceso nel salone. E poi, invece…

Va bhe: si vede che non abbiamo fatto tutti per bene gli scongiuri! Si vede che qualcuno ha fatto le cose senza crederci troppo! Che so: magari non si era messo le mutande rosse? Oppure non ha mangiato le lenticchie!

Lo scorso Capodanno eravamo tutti chiusi in casa, quindi già stiamo facendo dei passi avanti.

Perché un modo potrebbe essere proprio questo: cercare il positivo (non parlo di tamponi!!)

Se dovessi riassumere il 2020, direi che mi ha fatto riscoprire il Tempo. Tant’è che ho finito un nuovo libro!

Se, invece, dovessi trovare una parola per il 2021, direi: Rinascita.

O Rinascite: perché ognuno ha avuto la propria.

C’è chi ha cambiato vita, ad esempio; c’è chi ha ricominciato, dopo aver tenuto duro; chi si è reinventato, chi si è riscoperto, chi ha imparato a dare il giusto peso alle cose e alle persone.

Il mio pensiero, però, va a chi si è fermato. Per la malattia, per l’angoscia, per il peso, per il Fato.

Ecco: io cerco di trovare il positivo in tutto, e poi mi succede che quando lo trovo, mi senta in colpa per chi non ci è riuscito. Dunque, per il 2021 il mio pensiero va a loro.

E poi penso anche a chi ha vissuto gli ultimi mesi nella solitudine degli ospedali o delle RSA (che poi sono ospizi, ma nell’ottica dell’edulcorazione della lingua, non si chiamano più così); alle donne che sono diventate mamme da sole, nella paura e nel dolore.

A chi non ha una casa, che ha continuato ad essere invisibile; ai migranti, che non erano ben visti prima, e ora lo sono ancora meno.

Al personale degli ospedali, che per un altro anno ha lavorato in emergenza; a chi aspetta un intervento, ed ora è di nuovo tutto fermo.

A chi non riusciva a trovare un lavoro prima, figuriamoci adesso.

Penso ai nostri bambini, che continuano a mettere, ligi, la mascherina, ad igienizzarsi le mani e alzarsi i capelli alla fronte per farsi misurare la temperatura, senza più neanche che tu glielo chieda; ai nostri adolescenti, che non hanno più voglia di uscire.

Penso agli ansiosi e agli ipocondriaci, che non hanno vita facile di questi tempi.

E poi penso che, nonostante tutti questi pensieri aulici e degli di lode, questa mattina mi sono spazientita perché alle casse del supermercato quella davanti a me era lenta. E quindi, mi domando: cosa ho imparato, se non riesco neanche ad avere pazienza?

Questa analisi mi porta ad una riflessione: dopo la battuta iniziale, in cui eravamo tutti amici e tutti solidali, in cui avevamo trovato i nuovi “eroi nazionali”, in cui avevamo compassione per l’altro, siamo precipitati nel baratro dell’odio diffuso e indiscriminato, dell’odio sottopelle, dell’odio latente che sembra dormire e invece si risveglia di colpo, magari appunto in coda alla cassa.

E dunque: cosa ci possiamo aspettare dal 2022?

Forse conviene volare ancora basso, concentrarsi su sé stessi per centrarsi bene e riuscire a resistere alle onde, come fossimo su una nave ancora alla deriva? Ma non si rischia, così, di tagliarsi fuori da tutto e anche di abbracciare un’esistenza più egoista?

Non so.

Ma una cosa la so ed è pure certa: quest’anno niente lenticchie e niente mutande rosse, addio agli scongiuri stereotipati.

venerdì 17 dicembre 2021

INDIFFERENTI & PERFETTINI

Ma che problemi hanno certe persone che non riescono a sorridere con gli altri. 

Badate, ho detto CON e non DEGLI altri, che sono evidentemente due cose differenti.

E me lo chiedevo perché, anche se a volte sembra che io viva nel Paese delle Meraviglie, mi accorgo bene delle negatività che ho intorno.

Sono tanti i motivi per sorridere, ma più facilmente non li vediamo, ci accorgiamo delle difficoltà, notiamo solo i torti e non ricordiamo se ci siano mai stati dei gesti gentili.

E parlo anche per me, eh!

Non è che siano sempre tutte rose e violette!

Anzi, Violette fa rima con Bollette, e allora mica mi viene tanto da ridere!

Comunque, torniamo a noi… tra chi non sa ridere, ci sono quelli che secondo me sono i peggiori, che io chiamerei appunto i “PEGGIORI”, va bhe…

Che si dividono in due categorie:

Gli INDIFFERENTI: a questi puoi raccontare tutto, per filo e per segno. Puoi scendere nei dettagli della questione, descrivere ogni passaggio, esporti nudo raccontando i tuoi sentimenti, che tanto loro riusciranno sempre a dirti: “Sai che cosa mi è successo ieri?...”

Ma che cazzo me ne frega?? Ti sto parlando di me! voglio dire, mi ti sono servita su di un vassoio d’argento, e tu che fai? Mi ci butti sopra le patate, ecco! Direi che questi soffrano di una sindrome che definirei Egoismo.

I PERFETTINI: i Perfettini, invece, sono quelli che sanno dire solo una parola, anzi due:

“Sì, però…”

Che cosa? Però, che cosa? Che cos’è che sai e che devi assolutamente dirmi? Ma soprattutto, ti ho forse chiesto qualcosa? E poi, se sei così bravo da perfezionare qualcosa che per me è già perfetto, perché non ti occupi di migliorare la tua di vita, cosicchè non avresti tempo per fare le pulci agli altri?

In questo caso, la sindrome si chiama Arroganza

La conclusione non può che essere una sola, e non è quella di non raccontare più nulla perché questo risulterebbe castrante, soprattutto se siete delle persone comunicative come me!

Inoltre, impedirebbe alla Positività di circolare.

No, la soluzione è IGNORARE.

Perché troveremo sempre delle persone che vorranno puntualizzare sulla nostra vita, ma la cosa non ci deve né toccare né ferire.

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