Chi sono

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Sono Daniela Spagnolo, Influencer di Gentilezza e Inclusività, Scrittrice di Donne, Blogger, Founder of @kindpowity_bydanielaspagnolo. Nel 2013 pubblico, in self publishing, "Fate Moderne", e nel 2016, sempre nella stessa forma, "La gente perbene e la ragazza del mercato". Nel 2018 esce "Il silenzio del Tempo", edito dalla casa editrice 96-rue-de-la-fontaine. Nel 2021 è la volta di "Dora", un noir dai tratti gotici, pubblicato con la LFA PUBLISHER, che si pone l’ambizioso obiettivo di essere il primo di una serie tutta ambientata nella medesima cittadina. Nel 2022 arriva "Piccolo Diario di una Cicatrice", ancora edizioni LFA PUBLISHER: un libro interattivo per provare a ripartire dalle proprie cicatrici. Vivo a Grugliasco alle porte di Torino (la mia città natale), e sono naturalmente spinta verso l’impegno sul territorio, che nel 2023 trova realizzazione nella costituzione del PRIMO GRUPPO DI LAVORO sulla DISABILITA’ – GRUGLIASCO, che ho fondato insieme ad una cara amica con la quale condivido esperienze di vita. Scopri di più su quello che faccio: linktr.ee/daniela.spagnolo_scrittrice

sabato 20 agosto 2022

il Mio-Tempo e l'Urgenza

 

Riflettevo sull’utilizzo del tempo.

Pensavo a come lo impiego.

Ho realizzato che, nel mio vivere e impiegare il Mio-Tempo, c’è sempre un senso di Urgenza.

Si tratta di una Urgenza che si diffonde dal petto e mi invade ogni tessuto, ogni respiro.

Si tratta di una condizione che mi obbliga, quasi, a riempire ogni attimo di emozioni, visive e sensoriali.

E così, capita che, dietro al vessillo di questa entità che si impossessa di me, io faccia cose e prenda decisioni. Così, vivo esperienze che risultano amplificate dalla velocità con cui, spesso, vengono vissute.

E poi, però…

E poi però mi chiedo: ho vissuto “bene” quel Mio-Tempo?

Ho vissuto “abbastanza” quel Mio-Tempo?

Ho impiegato “costruttivamente” quel Mio-Tempo?

Potevo “fare di più o meglio” in quel Mio-Tempo?

Mi chiedo se l’urgenza mi permetta, anche, di interiorizzare, e mentre me lo chiedo realizzo che, in effetti, non sarei capace di fare altrimenti: non è una costrizione, la mia, è una naturale propensione.

La mia testa non potrebbe concepire nemmeno un minuto senza un impiego.

Sarebbe un “minuto sprecato”.

Ma allora, dove si trova lo spazio temporale per la contemplazione?

Dove trova posto la noia?

Dove si colloca l’ispirazione che nasce dal fermarsi?




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