Chi sono

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Sono Daniela Spagnolo, Influencer di Gentilezza e Inclusività, Scrittrice di Donne, Blogger, Founder of @kindpowity_bydanielaspagnolo. Nel 2013 pubblico, in self publishing, "Fate Moderne", e nel 2016, sempre nella stessa forma, "La gente perbene e la ragazza del mercato". Nel 2018 esce "Il silenzio del Tempo", edito dalla casa editrice 96-rue-de-la-fontaine. Nel 2021 è la volta di "Dora", un noir dai tratti gotici, pubblicato con la LFA PUBLISHER, che si pone l’ambizioso obiettivo di essere il primo di una serie tutta ambientata nella medesima cittadina. Nel 2022 arriva "Piccolo Diario di una Cicatrice", ancora edizioni LFA PUBLISHER: un libro interattivo per provare a ripartire dalle proprie cicatrici. Vivo a Grugliasco alle porte di Torino (la mia città natale), e sono naturalmente spinta verso l’impegno sul territorio, che nel 2023 trova realizzazione nella costituzione del PRIMO GRUPPO DI LAVORO sulla DISABILITA’ – GRUGLIASCO, che ho fondato insieme ad una cara amica con la quale condivido esperienze di vita. Scopri di più su quello che faccio: linktr.ee/daniela.spagnolo_scrittrice

giovedì 24 marzo 2016

La Paura

Che forma ha la paura? E' una nuvola scura, che ti avvolge e soffoca, o piuttosto una spada appuntita e fredda?
E come si reagisce alla paura? A quella che ti toglie il respiro e ti fa perdere il lume della ragione?
A quella paura che non sai spiegare nè descrivere, quella che ti fa sentire stupida, perchè si scontra con la tua vita e con tutto quello che sei tu e quello che vuoi trasmettere ai tuoi figli.
E ancora: è forse una cosa di cui vergognarsi oppure è un sentimento naturale proprio perché incontrollabile?
Sinceramente non so quali siano le risposte giuste a queste domande.
Al di fuori del mio mondo, la visione che mi si propone è agghiacciante e spaventosa, perchè mostra una realtà che non mi appartiene e non rispecchia le aspettative che ho sempre nutrito sulla vita adulta.
Tanto per cambiare, il mio problema sono proprio le aspettative: mi faccio castelli in aria che puntualmente vengono smontati nel momento in cui, invece, dovrebbero realizzarsi.
La paura è una condizione invalidante, su questo non ci sono dubbi, solo che nessuno la riconosce come tale. Sin da bambino, se dici che hai paura, ci sarà sempre una schiera di adulti che si affretteranno a dirti che è una cosa stupida, che i mostri non esistono, che se continui così ti prenderanno in giro: insomma, nel tentativo di sminuirla, non fanno altro che ingigantirla, perchè una cosa più la neghi più essa si nutre di quella negazione e cresce, cresce, cresce sino a scoppiare all'improvviso (come i brufoli, per intenderci).
Ma comunque, cresciamo nella convinzione che sia meglio ignorarla, tenerla per sè, per quelle serate o giornate in cui ci si sente tremendamente tristi per qualsivoglia motivo.
Ma fino a quanto si può resistere? E fino a quanto è giusto farlo? Perchè dobbiamo costringerci a fare la parte dei supereroi anche se non lo siamo? Perchè ci vergogniamo dei nostri limiti?
Io credo che sia più maturo ammettere di avere paura, piuttosto che fingersi superiori ad essa, ma tremare nel proprio cuore. Personalmente apprezzo di più l'onestà che la sfrontatezza e allo stesso tempo, non credo che sia più possibile continuare a dipingere il mondo di rosa, pensando di fare del bene per i nostri bambini, poichè il mondo è, purtroppo, quello che non è mai stato, quello che noi bambini non abbiamo conosciuto, per nostra fortuna, e se continuiamo a mostrarlo con una specie di filtro tipo instagram finiamo per falsificarlo e aumentare, nel lungo periodo, la delusione per le aspettative tradite.

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