Per molti, questo è stato periodo di assemblee di classe… e lasciatemelo dire, c’è poco da ridere!!
Io ho tre figli, ma un’assemblea l’ho sfangata, sono sincera (quella del più piccolo, materna). Ma tanto mi ribeccano per vie traverse e pure parallele, dunque ho solo procrastinato.
Le altre due sono state una faticaccia!
Sono state una faticaccia perché? Mica perché me le sia dovute preparare o abbia dovuto organizzare! In fondo, queste assemblee noi genitori facciamo sempre la stessa cosa: ce ne lamentiamo i giorni prima, e poi quel paio d’ore di collegamento (perché ancora sono in remoto, ahimè), ecco quelle due orette le passiamo a guardarci riflessi nel riquadretto di zoom , o meet che sia. Dite la verità, che lo fate pure voi.
Parla la maestra, e tu ti metti a posto il ciuffo. Parli tu, e ti guardi quanto sei figo.
Vabbè, quindi questo per dire, che tutta questa faticaccia uno farebbe fatica a capire dove stia.
E ora ve lo svelo, questo segreto…la faticaccia sta nel dover sentire quanto i propri stessi figli riescano ad essere…
e qui faccio fatica a trovare termini adatti, che non offendano nessuno, che riescano ad essere anche passabilmente gradevoli…
Ecco sì: la faticaccia sta nel dover sentire quanto i propri stessi figli riescano ad essere – riporto dal dizionario dei sinonimi e dei contrari): sgraditi, antipatici, odiosi, fastidiosi, molesti, incresciosi, pesanti, difficili, ostici
Sì, proprio quegli stessi angioletti, quelli cui rimbocchiamo le coperte, quelli cui diamo il bacio della buonanotte, insomma la perfezione fatta a persona, riescono a fare delle cose di cui neanche li crederemmo capaci! Eppure…
E allora stai lì, ascolti queste povere maestre che cercano di destreggiarsi anche loro tra le parole difficilmente politically correct per non ferire le nostre sensibilità…e a volte ti fanno pure tenerezza…
Poi però come genitore, dopo un primo momento di trasporto, inizi a maturare la coscienza che, forse forse, velatamente ma non troppo, magari…queste maestre ti stanno passando la patata bollente di risolvergli i problemi a casa i problemi in classe e allora ti rizzano i peli delle braccia!
Ma come? Ma non pensavate voi a tutto? Lo vedi che il patto corresponsabilità è una fregatura?
Ammettiamolo però… a tutti noi dà fastidio quando insegnanti, maestri, professori, si affannano a raccomandarci, con quella voce calda e suadente, che dobbiamo “fare di più”, dobbiamo “essere più presenti”, dobbiamo “monitorarli”…
Perché, come genitori, ci sentiamo inevitabilmente messi sotto accusa, essendo sostanzialmente e silenziosamente e celatamente Esseri Insicuri, che a volte si nascondono dietro la massima “fare il genitore è il mestiere più difficile del mondo” perché è più comodo così!
Ma il genitore lo sei, non lo fai, ed è qui la svolta: se tu, mamma o papà, sai di esserlo e di esserlo in un determinato modo, saprai anche che quello è il tuo modo, che inevitabilmente si è cucito addosso al tuo stesso frutto.
E quando prendiamo coscienza di questo particolare, possiamo anche smettere di farci toccare malamente e di assecondare certe massime scontate.
Non ci può essere una strada unica e sempre uguale, ed è per questo che mi chiedo quanto possano servire le frasi e i suggerimenti lanciati indistintamente ad una platea silenziosa, che attende solo la fine della riunione.
Mi ricordano le caramelle che si gettavano dai carri a carnevale: la maggior parte erano di quelle disgustose e a poco prezzo.
Poi arrivava il carro che lanciava i cri cri, ma erano pochi e dovevi saperli intercettare.
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