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Sono Daniela Spagnolo, Divulgatrice di Gentilezza e Inclusività, Scrittrice di Donne, Blogger, Founder of @kindpowity_bydanielaspagnolo. Nel 2018 esce "Il silenzio del Tempo", edito dalla casa editrice 96-Rue-de-la-Fontaine. Nel 2021 è la volta di "Dora", un noir dai tratti gotici, pubblicato con la LFA PUBLISHER, che si pone l’ambizioso obiettivo di essere il primo di una serie tutta ambientata nella medesima cittadina. Nel 2022 arriva "Piccolo Diario di una Cicatrice", ancora edizioni LFA PUBLISHER: un libro interattivo per provare a ripartire dalle proprie cicatrici. Sempre con LFA, nel 2024 esce “L’Urlatrice”, seguito di Dora, e dunque nuova avventura per l’Ispettore Greco. Vivo a Grugliasco alle porte di Torino (la mia città natale), e sono naturalmente spinta verso l’impegno sul territorio, che nel 2023 trova realizzazione nella costituzione del PRIMO GRUPPO DI LAVORO sulla DISABILITA’ – GRUGLIASCO, naturalmente evoluto nel evolvendo nel COMITATO SPONTANEO per la SENSIBILIZZAZIONE VERSO LA DIVERSITA’ E LA FRAGILITA’ - “INCLUSIVA-MENTE GRUGLIASCO “. Scopri di più su quello che faccio: linktr.ee/daniela.spagnolo_scrittrice

lunedì 1 luglio 2024

OCCHI

 Mi piace guardare le foto del passato.

Mi fanno tornare in mente ciò che è stato. E, siccome generalmente le foto vengono scattate in occasioni speciali, occasioni che vogliamo imprimere nella memoria per la loro carica positiva di emozioni e per le persone che le hanno composte, inevitabilmente i ricordi che riaffiorano sono positivi e gradevoli.

Mi accorgo, però, che le sensazioni che mi riempiono l’animo, mentre guardo le foto del passato, hanno sempre, sempre, un retrogusto amaro; mi sembra di sentire in bocca l’amaro dolce della novalgina, un altro pezzo di passato, fatto di una cucina stretta e lunga, un balcone lungo e stretto, affacciato su un cortile di cemento circondato da palazzi alti e popolosi.

Poi, mi piace confrontare le foto del passato con quelle recenti, attuali, contemporanee, per vedere in che particolari io sia cambiata.

È vero, ho i capelli che stanno virando verso il bianco. Non può essere solo l’età, mi dico.

Ho scoperto di essere stata troppo esigente nei miei confronti, in passato. Mi consolo, mi perdono, ora.

Nonostante siano molte le, ancora piccole, differenze tra il “prima” e il “dopo”, ho capito che il principale dettaglio che evidenzia il tempo trascorso, nel mio caso sono gli occhi.

Un taglio che vira inesorabile verso il basso, e che appesantisce la palpebra, è il nuovo assetto.

Occhi che appaiono più stanchi, sguardi che risultano più gravi: questo è il quadro del presente, contro un passato fatto di occhi e sguardi proiettati verso l’alto e verso gli obiettivi fissati.

Sarà perché i ricordi positivi sono quelli che si sedimentano in basso, nel fondo del nostro cuore?

Sarà forse un (vano) tentativo dello sguardo di farli riemergere, quei ricordi, per riportali in vita, al di fuori dello stesso cuore?

Non so rispondermi.

So che, in questi anni, mi piace immergermi nei ricordi: rivedere persone, luoghi; rivivere emozioni di un tempo. Rivedo e rivivo come fossero presenti. 

Sì, confermo che i miei occhi virano verso il basso.

 

 



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